Articolo su Radio Città del Capo del 21 maggio 2010
“Africa: 53 Nazioni. Una Unione“. E’ questo il titolo della conferenza, organizzata dalla Fondazione per la Collaborazione tra i Popoli di Romano Prodi e sotto il patrocinio dell’ONU, che ha visto riunirsi a Palazzo Re Enzo personalità di spicco del mondo africano tra cui Abdoulaye Wade, presidente del Senegal e Thabo Mbeki, ex presidente del Sud Africa.
La giornata è iniziata con un discorso di apertura di Romano Prodi seguito da una serie di tavole rotonde tematiche su politica, economia e infrastrutture. Scopo dei dibattiti aprire il cammino per una maggiore integrazione a livello africano così da superare quei rapporti bilaterali tra singoli stati africani e paesi occidentali che, ha detto Romano Prodi, sono responsabili di molti dei problemi del continente nero.
“Nessuno stato africano per quando ricco – ha spiegato Prodi – può permettersi di affrontare da solo la globalizzazione”.
E il presidente senegalese Abdoulaye Wade si è spinto oltre chiedendo di accellerare verso la creazione degli Stati Uniti d’Africa. Ma Wade ha anche criticato gli accordi commerciali stipulati con l’Unione Europea che strangolano l’Africa e i visti che “vengono concessi col contagocce“. A queste condizioni, ha concluso il presidente senegalese, “è più facile fare affari con Cina e India. Ed è questo quello che facciamo”.
Ascolta Romano Prodi sulla conferenza e sul rapporto tra Africa e Cina
Oltre a Wade hanno partecipato all’evento altri esponenti di spicco della politica africana e mondiale: la vice segretaria generale dell’Onu Rose Migiro, ilportavoce dei leader tradizionali africani Tchiffi Zie e Thabo Mbeki, l’ex presidente del Sud Africa che con Nelson Mandela si è battuto per la sconfiggere l’apartheid nel suo paese.
Pubblicato il 21.05.2010