Africa: cattiva governance e diseguaglianze sociali tra gli ostacoli allo sviluppo, i risultati di un convegno a Roma
Roma, 25 nov – (Agenzia Nova) – Importante crescita economica ma anche forti diseguaglianze sociali, cattiva governance e scarso sviluppo di alcuni settori vitali per l’economia dell’Africa. E’ un quadro piuttosto fosco quello dipinto oggi nel corso del convegno “Dinamiche e prospettive dell’africa sub-sahariana“, organizzato dal Circolo studi diplomatici di Roma. Ad aprire l’incontro e’ stato l’ex presidente del Consiglio dei ministri Romano Prodi di recente inviato speciale delle Nazioni Unite per il Sahel, il quale ha tracciato un quadro dei fattori che hanno caratterizzato il boom economico del continente africano negli ultimi anni, soffermandosi poi sui punti di criticita’ che tuttora ostacolano lo sviluppo sociale, oltre che economico, dell’area. Al convegno sono intervenuti, tra gli altri, l’ambasciatore Claudio Pacifico e l’ambasciatore Maurizio Melani, ex direttore generale per l’Africa e la promozione del sistema paese. L’evento e’ stato realizzato in collaborazione con il Centro studi e ricerche Idos e il Centro piemontese di studi africani.
Sul continente, ha spiegato l’ex premier Prodi, pesano problemi insoluti come la suddivisone dei confini ad opera delle ex potenze coloniali, che ha fin da subito provocato conflitti nel continente. Oggi “tali conflitti hanno assunto una dimensione nazionale, con conseguenze extra-nazionali”, ha spiegato l’ex premier citando la guerra in Libia, che “ha avuto conseguenze disastrose nell’area del Sahel“. In Africa, inoltre, si registra ancora un alto tasso di poverta’: un terzo delle persone vive al di sotto della soglia di poverta’, mentre la distribuzione della ricchezza e’ fortemente ineguale. La concentrazione diseguale del beni, ha aggiunto Prodi, e’ piu’ forte che in qualsiasi altro continente.
Tra gli altri elementi di maggiore ostacolo alla crescita, secondo l’ex presidente del Consiglio, vi sono inoltre la carenza di infrastrutture e i bassi livelli che si registrano nei settori della sanita’ e dell’istruzione. Un fattore, quest’ultimo, che porta numerosi giovani a emigrare. In riferimento allo sviluppo economico registrato negli ultimi anni, Prodi ha sottolineato come questo sia ancora fortemente legato al settore delle materie prime; un dato che rappresenta un forte ostacolo alla crescita, visto il recente calo dei prezzi delle materie prime sui mercati internazionali. Il boom economico, ha aggiunto Prodi, e’ inoltre stato fortemente indotto dalla forte presenza cinese nel continente. Pechino “ha esportato in Africa capitali, tecnologie e lavoratori come nessun altro paese al mondo”, ha detto Prodi, osservando che nonostante cio’ “le rimesse dei migranti hanno ancora un peso maggiore sull’economia rispetto agli investimenti esteri diretti”
Sul limitato sviluppo economico africano, ha osservato l’ex premier, pesano anche l’espansione del terrorismo e il conseguente aumento del fenomeno migratorio, oltre ai problemi legati alla cattiva governance. Nel continente, ha aggiunto, “vige ancora una concezione patrimoniale dello Stato“. L’azione dell’Unione europea in Africa e’ invece “ancora lenta a causa della frammentazione della stessa Ue”, ha concluso Prodi.