Prodi: “L’origine del terrorismo in Mali? La guerra in Libia”
(Unita.tv) 20 novembre 2015 – L’ex premier a Skytg24: lo sviluppo del terrorismo in Mali è conseguenza della guerra in Libia, grande errore della Francia
“I gruppi terroristici sono legati fra loro, non è possibile che queste cose avvengano senza dei collegamenti organici tra diverse fazioni”. Ne è convinto Romano Prodi, già inviato speciale dell’Onu in Mali e Sahel intervistato da SkyTg24 sull’attentato di oggi nella capitale del Mali, Bamako. Prodi racconta che già nei giorni in cui era in Mali il problema era il rischio di un collegamento tra i vari gruppi. Proprio per questo “andai a parlare in Egitto con l’allora presidente Morsi, dei Fratelli Musulmani, e la sua preoccupazione era che l’intervento francese potesse unire i terroristi del Sahel con quelli del Sinai”.
Quanto al luogo dell’attentato Prodi dice di conoscerlo bene: “Ci sono stato più volte, in apparenza, è mezzo Hotel, mezzo ministero, mezzo luogo di appuntamenti familiari perciò è abbastanza naturale che abbiano scelto questo come punto di riferimento per un attacco terroristico”.
Secondo l’ex premier, il principale problema oggi è la mancanza di un coordinamento tra i vari Paesi. “È inconcepibile che la Francia non voglia partecipare a un cammino verso l’intelligence comune europea” sottolinea Prodi dicendosi sorpreso che la Francia dica no. “C’è una struttura a Bruxelles e la polizia francese non ne sa nulla. Se è così – aggiunge – andiamo nella direzione opposta”.
Infine, alla domanda sulle responsabilità dell’Europa nei confronti di quelle terre d’Africa, la risposta dell’ex premier è stata netta: “Lo sviluppo del terrorismo in Mali è conseguenza della guerra in Libia, grande errore della Francia”. Secondo Prodi, infatti, è stato proprio il conflitto causato dai francesi a provocare la diffusione del terrorismo, soprattutto nel momento in cui si è disciolto l’esercito libico. “I veterani hanno svuotato gli arsenali di Gheddafi e le armi si sono diffuse ovunque”.