Prodi: Italia quasi assente dai processi di pace.
Cooperazione. «Le missioni di peacekeeping non bastano, non rassegnamoci al provincialismo»
Prodi: Italia quasi assente dai processi di pace
Articolo di Emilio Bonicelli su Il Sole 24 Ore del 1 dicembre 2009
BOLOGNA «Non possiamo rassegnarci al provincialismo». L`Italia, al contrario, deve essere più presente nei processi internazionali di costruzione della pace. Romano Prodi scende nuovamente in campo nella sua Bologna e lo fa per lanciare un monito al Paese e per presentare l`attività della Fondazione per la collaborazione tra i popoli, da lui istituita nel 2008. Il prossimo passo dell`associazione sarà un convegno che si svolgerà a maggio nel capoluogo emiliano, dal titolo «Africa, 53 countries, one continent». Un summit in cui si parlerà di economia e politica. Vi parteciperanno rappresentanti dell`Onu, del Fmi, della Banca mondiale, dell`Ue, dei Paesi africani e di grandi Stati decisivi per il futuro dell`Africa, come Usa e Cina.
I passi realizzati sinora dalla Fondazione hanno convinto l`ex premier, ora alla guida della commissione Onu per l`Africa, che è un pericolo «chiuderci nel provincialismo». « È la cosa che più mi fa paura». L`Italia, infatti, è particolarmente assente dalle attività «quotidiane» nei processi di costruzione di pace nel mondo. Alta, è vero, è la quantità di nostre truppe dispiegate in missioni di peace-keeping, ma per un altro verso la nostra presenza è meno capillare rispetto ad altri paesi.