Prodi: “Lavoreremo su pace, sviluppo delle infrastrutture e istruzione”
Conclusa a Bologna la Conferenza ‘Africa, 53 Countries, one Union’
Una road map per avviare una stretta collaborazione tra gli stati africani e i più importanti protagonisti sulla scena mondiale per una nuova prospettiva di integrazione del continente africano.
E’ questo il più importante degli obiettivi che sono emersi nella Conferenza dal titolo ‘Africa, 53 Countries, one Union’ promossa dalla Fondazione per la Collaborazione tra i popoli di Romano Prodi che si è tenuta oggi a Bologna.
Primo di una serie di tre appuntamenti che seguiranno a Washington nel 2011 e ad Addis Abeba nel 2012, la conferenza, che ha portato intorno allo stesso tavolo capi di Stato africani, rappresentanti dell’Unione europea e delle principali organizzazioni internazionali, tra cui Onu, Ocse e Banca mondiale, è stata l’occasione per redigere un programma di incontri (che precederanno le prossime edizioni della Conferenza) che avranno il fine di sviluppare tre obiettivi fondamentali precisati da Romano Prodi nel suo intervento finale: il raggiungimento di una pace duratura, lo sviluppo delle infrastrutture e il progresso dell’educazione per le nuove generazioni. Gli obiettivi enunciati da Prodi hanno trovato il largo consenso dei partecipanti al dibattito.
“La nuova strategia – spiega l’ex premier italiano – è strategia di cooperazione: concludiamo questi due giorni di lavoro convinti della necessità di scrivere la parola ‘fine’ a un approccio bilaterale che ha caratterizzato la politica dei Paesi sviluppati nei confronti del continente africano: ha introdotto solo concorrenza negativa”.
Le azioni comuni, che mirano a coinvolgere Unione europea, Onu, Stati Uniti e Cina, oltre, naturalmente, all’Unione africana, si focalizzeranno su alcuni punti chiave: pace e sicurezza, infrastrutture, sicurezza alimentare e istruzione.
Insomma, “un Piano Marshall per l’Africa“, suggerisce Prodi.
Al centro della discussione nel Salone del Podestà di Palazzo Re Enzo, a Bologna, anche l’idea della creazione di un mercato comune africano, caldeggiato dalla maggioranza dei partecipanti intervenuti al dibattito, “che necessiterà di pazienza e spirito di collaborazione”; una maggiore cooperazione di tipo economico e finanziario; il superamento della stretta politica di visti esistente tra stati anche confinanti: per permettere ai cittadini africani di muoversi con maggiore libertà all’interno del continente si auspica “l’ottenimento di accordi a breve termine”.
Romano Prodi, presidente della Fondazione per la Collaborazione tra i popoli, è molto soddisfatto dell’esito dell’iniziativa che ha visto protagonisti, tra gli altri, l’ex presidente del Sud Africa Thabo Mbeki, Asha Rose Migiro, vice segretario delle Nazioni Unite, Andris Piebalgs, commissario europeo per lo sviluppo e Abdoulaye Wade, presidente del Senegal. “Intensificheremo gli incontri e le discussioni tecniche lungo tutto l’anno che ci separa dalla tappa di Washington del 2011”, promette infine Prodi.
Bologna 21 maggio 2010